mercoledì 9 gennaio 2013

[Extracurricolare] «Musica Jazz», Top Jazz 2012

 «Riceviamo e volentieri pubblichiamo». Finalmente il Top Jazz di «Musica Jazz» è tornato quest’anno a essere un referendum della critica rivolto al jazz internazionale e non più solo a quello italiano, com’è stato il caso (assurdo, per quanto mi riguarda) dal 2007 fino all’anno passato.

 È anche per questa ragione che quest’anno io ho ripreso a votare nel Top Jazz (non ti dico che cosa ho votato, però. Anzi, uno te lo dico: Franco D’Andrea per il disco dell’anno, che del resto ho presentato anche su Jnp).

 Quello che segue è il comunicato di «Musica Jazz».

È IN EDICOLA MUSICA JAZZ DI GENNAIO: TUTTO SUL TOP JAZZ 2012

I trent’anni del Top Jazz all’insegna di un ritorno alla formula classica.

Ristabilite le nove categorie che premiano dischi, musicisti, gruppi e nuovi talenti del jazz italiano e, di nuovo, anche di quello internazionale. Ecco tutti i dati sullo stato di salute del jazz nel 2012 e
i nomi dei protagonisti (le classifiche complete sono su Musica Jazz di gennaio, in edicola ora).


 Il Top Jazz rappresenta da trent’anni la fotografia reale e attendibile del panorama jazzistico internazionale e del fermento vitale che lo anima. Non solo per Musica Jazz, che il referendum ha creato e continua a organizzare, ma anche per quello «stato democratico» di appassionati del genere che, proprio in questo strumento, può conoscere e riconoscere cosa gira intorno, oltrepassa e allarga i
propri confini. 

 Il jazz, infatti, è ormai universale più di quanto sia mai stato, e proprio per questo Musica Jazz, dopo aver ritenuto chiuso l’esperimento avviato nel 2007 – quando a essere preso in esame divenne soltanto il panorama italiano – ha deciso di tornare alle originali nove categorie, affidando le valutazioni ad una giuria forte di oltre 80 critici e riaprendo così le porte al confronto con le eccellenze mondiali: dischi, musicisti, gruppi e nuovi talenti del jazz italiano e internazionale, più la ristampa che meglio di altre abbia saputo riportare gli ascoltatori dentro le trame della magnifica storia del jazz.

Primi classificati nelle nove categorie del Top Jazz 2012

• Disco italiano dell’anno (premio Arrigo Polillo): «Traditions And Clusters», Franco D’Andrea
(El Gallo Rojo).
• Musicista italiano dell’anno (premio Pino Candini): Mauro Ottolini.
• Formazione italiana dell’anno: Artchipel Orchestra.
• Miglior nuovo talento italiano: Enrico Zanisi.
• Disco internazionale dell’anno: «Sleeper», Jarrett-Garbarek-Danielsson-Christensen (Ecm).
• Musicista internazionale dell’anno: ex aequo Wadada Leo Smith e Rob Mazurek.
• Formazione internazionale dell’anno: Brad Mehldau Trio.
• Miglior nuovo talento internazionale: Mary Halvorson.
• Ristampa dell’anno: «His Prestige / New Jazz Albums», Eric Dolphy (Prestige). 


Da veri e propri maestri, da anni ai vertici del referendum, come Franco D’Andrea – con le sue cinque formazioni registrate live (da festival del Trentino) nel doppio cd «Traditions And Clusters» – agli estrosi talenti delle successive generazioni, Mauro Ottolini e Ferdinando Faraò (alla testa dell’Artchipel Orchestra), e di quelle future: tra tutti il ventiduenne pianista Enrico Zanisi.
 Il settore internazionale non è da meno: in evidenza, soprattutto, la prestigiosa vittoria di Keith Jarrett per il miglior disco – «Sleepers», assoluto inedito del 1979 a Tokio con Garbarek, Danielsson e Christensen – e il pareggio meritevole tra due trombettisti all’avanguardia, entrambi molto amati anche in Italia, Wadada Leo Smith e Rob Mazurek. 


 I vincitori del referendum possono essere ascoltati nel cd fuori commercio dedicato al Top Jazz, prodotto con la collaborazione delle case discografiche e allegato a Musica Jazz di gennaio. Non solo: sempre su Musica Jazz di gennaio è intervistata la gran parte dei vincitori del Top Jazz 2012, da D’Andrea a Mazurek, da Ottolini a Wadada, dall’Artchipel a Zanisi a Mary Halvorson.
  

 Musica Jazz di gennaio parla inoltre di Eric Dolphy, Joni Mitchell, Rickie Lee Jones, Westbrook-Rossini, David S. Ware, Borah Bergman, Roberto Masotti, Alex Hawkins, Gaetano Partipilo, Giorgio Gaber, Terry Callier e altri ancora.

2 commenti:

LUIGI BICCO ha detto...

Il jazz italiano contemporaneo non è mai riuscito ad entusiasmarmi. E' un mio limite, lo so, ma non sono mai riuscito ad andare oltre Rava o Paolo Fresu. Ma Musica Jazz di gennaio lo prendo. E' la volta buona che imparo qualcosa a tal proposito. E poi si parla della ristampa dell'anno dedicata a Eric Dolphy... :)

Anonimo ha detto...

Il disco di Dolphy in questione (con dentro un Freddie Hubbard molto molto in forma) stramerita il titolo di ristampa dell'anno. Dolphy era un gigante, poco altro da dire. Pieno accordo anche sul disco di Jarrett.
Sono contento che il padrone di questa casa sia tornato a votare. "Musica jazz" ha ripreso ad essere meritevole di lettura, da qualche mese a questa parte...
M.G.